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Estrema Fulminea, l’hypercar con batterie allo stato solido

Estrema Fulminea arriverà sul mercato tra due anni e sarà la prima hypercar con omologazione stradale ad utilizzare un innovativo pacco-batteria “ibrido”. Impiegando appunto celle allo stato solido prodotte da ABEE (Avesta Battery Energy Engineering) e ultra-capacitori. Il pacco batterie sarà progettato e prodotto in collaborazione con lo specialista IMECAR Elektronik.
La trasmissione sarà dotata di 4 motori elettrici con una potenza di picco di 1,5 MW (2.040 CV), che permetterà a Fulminea di accelerare da 0 a 320 km/h in meno di 10 secondi. Il pacco batterie avrà una capacità di 100 kWh, con un’autonomia prevista secondo il ciclo WLTP di 520 km. Grazie all’utilizzo delle celle allo stato solido, la batteria ibrida (costruita con la tecnologia “cell to pack”) toccherà una densità energetica da record con ben 450 Wh/kg. Equivalenti cioè a 1.200 Wh/l, con un peso della batteria di soli 300 kg e massa totale in ordine di marcia di circa 1.500 kg.
La sede operativa di Automobili Estrema (qui il sito) sarà trasferita a breve a Modena, nel cuore della Motor Valley italiana. La produzione iniziale di Fulminea sarà limitata a 61 unità. Ma chi c’è dietro questa ambiziosa operazione? Questo nuovo costruttore di nicchia, specializzato nella realizzazione di hypercar e supercar elettriche, è stato fondata nel 2020 dall’imprenditore Gianfranco Pizzuto.
Già co-fondatore e finanziatore di Fisker Automotive nel 2007, Pizzuto è un pioniere dell’elettrico. Ha curato tra l’altro una versione potenziata della prima Fiat 500e, quella costruita in Messico per gli USA. Nel progetto Estrema viene affiancato da un management team di professionisti automotive di consolidata esperienza. Fulminea sarà la prima auto elettrica omologata stradale in assoluto a utilizzare un tipo di batteria “ibrido” che combina ultra-capacitori a celle Li-ion allo stato solido.

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